giovedì 11 marzo 2010

La distanza giusta verso il proprio ingegno

Anton Cechov
“… in ogni riga egli vedeva strane pretese, non fondate su nulla, spensierata petulanza e impertinenza, mania di grandezza, e ciò produceva su di lui un’impressione come se stesse leggendo la descrizione dei propri vizi”.
Anton Cechov, Il monaco nero, in un passaggio dove narra la delusione del protagonista Kovrin mentre rilegge un suo scritto a mente fresca.

2 commenti:

  1. Sapessi quanti momenti Kovrin hanno i cronisti!

    Complimenti per la mise primaverile.

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  2. Eh, non solo loro.
    Giro i complimenti a Blogger, che oggi ha fatto un salto da ranocchio nella gestione delle mise.

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